Il vino finalmente contiene cultura

L’ha sempre contenuta ma finché lo dico io può essere un bello slogan, che posso raccontare e spiegare con le mie opere ma se iniziano ad essere altri a parlarne, ecco che una verità di sempre diventa più reale.

Barolo è un grande contenitore di cultura –  in ogni sua forma, della tradizione, del paesaggio, dell’arte, della letteratura – e il titolo di prima “Città italiana del Vino” per l’anno 2021 appena assegnato al paese ne è testimonianza.

Che cosa è successo? L’Associazione Città del Vino ha istituito il concorso della “Città Italiana del Vino” in cui le città candidate sono state chiamate a presentare progetti e programmi di valorizzazione culturale del territorio.  Il comune di Barolo con la Barolo Castle Foundation ha stilato il programma vincente, ricco  dii temi della “memoria” e della “comunità”, la Hall of Fame, cioè la cerimonia d’ingresso nel Museo del Vino delle grandi personalità del vino italiano – di cui sono stata la prima artista a partecipare  e le mie opere sono tutt’ora esposte al Wi.Mu. Inoltre gemellaggi internazionali tra realtà museali e territori del vino; iniziative di avvicinamento tra campagne e città; la Convention d’Autunno delle Città del Vino; ma anche mostre d’arte contemporanea in alcune cantine del Barolo, in collaborazione con Artissima, la principale fiera italiana di settore.

Non posso che condividere questa notizia e congratularmi con Tiziano Gaia, che sicuramente ci ha messo del suo in questa iniziativa che contribuisce ad affermare che il vino contiene cultura.

E aspettare questo 2021 con ancora più aspettative 😉