Vi siete mai sentiti come fuori posto, anche se eravate esattamente dove dovevate essere, vittime di un disagio improvviso e dall’origine remota. Vi siete mai sentiti come una barca in un bosco? A molto credo che sia capitato, soprattutto nell’ultimo periodo.
Questa espressione deriva dal piemontese “coma na barca ntl bosc” (versione più torinese) o “pai na barca n tel bosc” (versione più langhetta) ed indica proprio quella sensazione di sentirsi fuori posto, a disagio in situazioni quotidiane, esattamente come si sentirebbe una barca se si trovasse a essere barca in un bosco.
A questa espressione ho dedicato qualche disegno, su ispirazione dell’amico Giorgio Ballarin che si era ritrovato proprio barca, ma senza mare intorno.
Nella mia interpretazione con acquerelli o acrilici la barca sta nel bosco in modo particolare, sui rami degli alberi perché fatta di carta e quasi pronta per volare via con il vento, in un bosco grigio per aggiungere colore e alla luce romantica della luna. In tutti questi casi c’è il disagio di sentirsi fuori posto ma anche la bellezza di contribuire al posto in cui la barca si trova.